Sinceramente non ce l’aspettavamo. La mole di consensi che sta riscuotendo Il Coordinamento e la condivisione delle sue rivendicazioni, frutto della rabbia dei Funzionari laureati specialistici completamente appiattiti dal nuovo nuovo Contratto, a questo punto ci impone di fermarci un attimo e di fare alcune considerazioni, anche in deroga alle modalità attraverso le quali raggiungere gli scopi che ci siamo preposti.
Ogni giorno sempre più colleghi ci chiedono di rappresentare le loro istanze nelle sedi istituzionali considerando che ad oggi il Coordinamento è l’unico organismo a denunciare quotidianamente l’appiattimento nella Terza Area formulando e chiedendo l’adozione di immediate soluzioni, ribadendo in ogni Sede lo scetticismo sulla Quarta Area come opportunità di progressione professionale.
Perché, se come invece sembra evincersi da alcune autorevoli dichiarazioni, la Quarta Area è stata concepita per collocare Elevate Professionalità ad Alta Specializzazione come architetti, ingegneri, avvocati, psicologi, ma anche esperti di project management, di comunicazione e di tutti gli altri ambiti di specialità, certificati da titoli di studio, coerenti con le missioni degli Enti, va da sé che la nuova Area è destinata ad una nicchia di colleghi già professionisti super-esperti e che, conseguentemente, gli altri ne resteranno fuori.
Così posta la questione, risulta veramente incredibile e diciamolo pure, inaccettabile, che mentre si parla di alte professionalità riferite alle specializzazioni di cui sopra si affermi al contempo che la Quarta Area rappresenti una nuova opportunità di carriera per una platea tanto vasta quanto lo è quella dei funzionari laureati specialistici, specie per quelli direttivi. No, perché noi nel Comparto Funzioni Centrali di avvocati, commercialisti, ingegneri ed architetti ne siamo pieni. Il punto è perché mai si dovrebbe preferire un avvocato, un commercialista , un ingegnere ad un altro. Immaginiamo che lo si potrebbe preferire solo se l’Amministrazione cercasse un commercialista esperto e certificato in materia di bilanci degli Enti Pubblici o in materie fiscali specifiche o un Avvocato esperto e titolato in diritto comunitario o un ingegnere esperto e titolato nella sicurezza delle Reti. E quale sarebbe l’opportunità di sviluppo professionale per gli altri? Nessuna.
E a ben riflettere, quello dei professionisti di nicchia iper-specializzati che servono all’Amministrazione per raggiungere gli obiettivi del PNRR e per i quali la singola Amministrazione vorrà sborsare annualmente a cranio un sacco di soldi, è esattamente lo spirito e l’intento con il quale il legislatore ha concepito questa Area. Anche giusto nella visione di un’Amministrazione che guarda al futuro e che per questo necessità di professionalità particolari.
Pochissimi eletti a fronte di una schiera di pretendenti che, ovviamente, viste anche le retribuzioni promesse, non sembrano far caso alle considerazioni di cui sopra e che già da qualche mese hanno iniziato ad agitarsi per garantirsi la loro personale “fetta di cielo”. Fioriscono dunque le associazioni, i comitati, le chat. Se fosse un film lo titoleremmo: “Tutti pazzi per la Quarta”, sfidando un rischioso fraintendimento.
Anche l’ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia – legittimamente rivendica il valore del Dottorato di Ricerca che, a dire degli interessati, dovrebbe di per se dare il diritto all’accesso all’Area delle EP. Per la serie ognuno tira l’acqua al proprio mulino. Solo che noi, pragmaticamente, prevedendo una drammatica siccità, stiamo cercando di far capire a tutti i colleghi l’importanza di pretendere la restituzioni di profili direttivi soppressi d’imperio mentre l’Europa chiedeva al Governo italiano di incentivarli attraverso la valorizzazione di un Middle Management che noi incarniamo perfettamente con titoli, esperienze, professionalità.
Su questo tema il nostro Francesco Mascia sta preparando un articolo che pubblicheremo nei prossimi giorni e che diventerà uno dei nostri manifesti politici.
Considerazioni che sono sempre più condivise dai tantissimi colleghi che leggono questo sito e che ci chiedono di andare avanti. Ed è sul come andare avanti che all’interno del Coordinamento si è aperta un confronto sulla forma più idonea da darsi, alla luce di un programma di iniziative che impone una veste “societaria” ufficiale.
Sin qui abbiamo detto a noi stessi e a voi che il Coordinamento nasce come un “Gruppo di Pressione” per indurre Governo e Sindacati a sedersi di nuovo a discutere un nuovo ordinamento professionale che preveda un’Area dei Direttivi. Non è vero che non si possa fare e non è vero che il nuovo Contratto non si possa discutere da subito. Quello firmato è già scaduto l’anno scorso e uno nuovo lo abrogherebbe senza colpo ferire. Altrimenti come funziona? Quando ci devono penalizzare normativamente tutto è possibile mentre quando si tratta di favorirci nulla è fattibile? Non è così. Non deve essere così e non sarà così.
Ecco allora che tutte le attività, le iniziative, gli incontri che ci attendono impongono, alla luce di una serie di valutazioni riguardanti anche il non volersi discostare dalla linea politica di forza e decisione sin qui adottata, l’evoluzione del Coordinamento in una struttura associativa o sindacale che rappresenti ufficialmente tutti i Funzionari con laurea magistrale/specialistica specifica. Non un’incoerenza perché continuiamo a ritenere che di Associazioni e Sindacati ve ne siano già troppe nonché un onere gravosissimo che non avevamo messo in conto, quanto purtroppo una scelta obbligata per conquistare un’aliquota di autorevolezza rappresentativa necessaria in determinati consessi.
Il Coordinamento ha quindi deliberato lo studio di valutazione della forma associativa più idonea a rappresentare gli interessi della nostra categoria per un percorso di progressione professionale riservato ai laureati specialistici. Ha altresì deliberato lo studio di valutazione della forma associativa più idonea per garantire agli associati una serie di servizi tra cui speciali convenzioni assicurative per coprire rischi professionali ed infortuni.
Il Coordinamento ha stabilito infine che l’associazione rimanga gratuita, demandando alla volontarietà di ciascuno di sostenerci nelle spese attraverso l’apposito link nel menu del sito Sostienici e alla fine di ogni articolo.
Un lavoro enorme che stiamo portando avanti con la consapevolezza che non esiste alcun risultato conseguibile senza l’impegno, la passione e la perseveranza. Associati subito al Coordinamento e accedi alla chat riservata dove verrai aggiornato su ogni iniziativa ed evento.
Siamo in migliaia, abbiamo le capacità, la formazione, i titoli per essere la classe direttiva della Pubblica Amministrazione Italiana. Dimostriamo quanto valiamo non facendoci calpestare.
Se il server del tuo Ufficio impedisce l’invio del modulo manda una mail con gli stessi dati a: funzionarifclaureati@gmail.com. Registreremo ugualmente la tua associazione.
Il versamento della quota una tantum volontaria per aiutarci a sostenere le spese puoi effettuarlo qui:
Il fatto: in alcune amministrazioni ministeriali, sono sopravvissute ai tentativi di soppressione tre posizioni giuridiche e 7 fasce economiche ridotti ad una. I direttori non saranno più sovraordinati ma funzionari con profilo omogeneo con nuovi entrati con laurea triennale ed ai riqualificati con diploma della seconda area (sicuramente bravissimi e meritevoli). I funzionari laureati non potranno più sperare di passare alla posizione superiore.
Con la privatizzazione e la soppressione della carriera direttiva, restava almeno la possibilità di passare da funzionario a direttore con appositi selezione interna, corso ed esami scritti ed orali ed un verbale di immissione in funzioni. Passano gli anni e arriva il CCNL attuale, il profilo professionale di direttore viene azzerato. Dove sono le prospettive di carriera? Un famoso procuratore qualche sera fa in TV diceva che non sarebbe opportuno tornare sostituto, sarebbe come un primario medico che divenisse infermiere (con tutto il rispetto). Ma un direttore può tranquillamente diventare un funzionario per i firmatari del CCNL, qual’è il problema, lo stipendio non si riduce… E poi c’è la quarta area che rappresenta una grande opportunità! però le relative mansioni sono simili a quelle scolpite, dagli anni 80, nella pietra del profilo professionale che verrà annullato ma… occorre sostenere ancora un concorso, per un’area che nasce vuota e non è chiaro come verrà attuata per gli interni. Quindi, si perde un profilo professionale e si viene appiattiti con la chimera di un futuro ed incerto passaggio in quarta area.
Quando i sindacati, dei quali peraltro riconosciamo i meriti passati, non tutelano più una parte – quella più professionale, che ha vinto una selezione, seguito corsi che sono costati al contribuente ed immessi in funzioni – e ne accettano la dequalificazione, è il minimo coordinarsi e associarsi in modo da dare vita ad un nuovo soggetto che possa tutelare i nostri diritti. E il coordinamento è l’unico soggetto che sta tentando di restituire la dignità ai funzionari direttivi e laureati specifici dopo “l’assassinio” del profilo professionale di direttore, perché considerato arcaico e forse troppo ambizioso, come Cesare, ricordate?
Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso. Grave colpa se ciò fosse vero e Cesare con grave pena l’avrebbe scontata. Ora io con il consenso di Bruto e degli altri, poiché Bruto è uomo d’onore, e anche gli altri, tutti, tutti uomini d’onore…Io vengo a parlarvi di Cesare morto.
Dobbiamo pretendere l’area direttiva a cui accedono i funzionari con laurea magistrale specifica per il settore dove si lavora. Al suo interno ci potranno essere dei distinguo. La quarta EP potrà anche coesistere ma non è la nostra, salvo modifiche sostanziali di leggi e del contratto.