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Funzioni Centrali Quarta Area

Le ultime dichiarazioni del Presidente Naddeo sulla Quarta Area

Oggi vi mostriamo due post pubblicati su Linkedin in tema di Quarta Area. Il primo è della dott.ssa Paola Aldigeri, Responsabile di posizione organizzativa HR presso la Provincia di Parma, che rilancia un’interessante intervista al Presidente dell’Aran Naddeo condotta dalla Professoressa Raffaella Saporito, Associate Professor of Practice of Government, Health and Not for Profit presso SDA Bocconi School of Management. Uno dei temi trattati nell’intervista è quello della Quarta Area che continua ad agitare i sogni di molti colleghi caduti mani e piedi nella trappola della speranza di un El Dorado, incuranti della loro attuale casa cui è stato appiccato il fuoco.

Ecco il link l’intervista ad Antonio Naddeo, Presidente ARAN

Vi riportiamo i due post unitamente al link dell’intervista, qui limitandoci ad estrapolare alcuni passaggi che riteniamo estremamente significativi. Il primo riguarda la domanda di apertura che la Professoressa Saporito rivolge al Presidente Naddeo: “Presidente, per chi come me studia dall’esterno il funzionamento del lavoro pubblico, le raccomandazioni che l’Italia ha ricevuto da Bruxelles e da Parigi (mi riferisco al report dell’OCSE) sulla necessità di costruire nella PA percorsi di carriera più chiari e professionalizzati appaiono quasi ovvie, tanto sono necessarie. Un laureato che entra oggi nella PA da funzionario non solo guadagna all’ingresso cifre modeste, ma soprattutto non ha davanti a sé grandi margini di crescita, né professionali, né economici, se non immaginando di passare un altro concorso per i ruoli dirigenziali. Le recenti riforme – mi riferisco al DL 80 di questa estate – hanno introdotto alcuni ‘cunei’ che permettono di rendere più fluidi gli avanzamenti di carriera per chi fa bene nella posizione in cui è (e non solo per chi ha tempo di allenarsi a passare i concorsi nozionistici): penso alla riforma delle progressioni verticali e alle norme sull’accesso alla dirigenza. Ma un punto cruciale di quella riforma – la creazione di una nuova area a metà tra l’attuale funzionariato e la dirigenza – è in mano ai contratti. E sempre in mano ai contratti è la definizione del quantum stipendiale. A che punto siamo?“.

Leggendo questa domanda a noi viene subito in mente che nelle Amministrazioni dove la Quarta Area non sarà attivata o lo sarà per l’accesso a pochissime unità, per tutti i Funzionari con laurea specifica pluri-titolati e pluri-qualificati costretti a permanere in una Terza Area nella quale non è stata prevista alcuna progressione professionale, si configura una palese violazione delle raccomandazioni che l’Italia ha ricevuto da Bruxelles e da Parigi sulla necessità di costruire nella PA percorsi di carriera più chiari e professionalizzati. Quindi la massificazione nella Terza Area e la soppressione delle figure giuridiche direttive non solo non risponde ad una necessità di omologazione agli ordinamenti professionali degli altri Paesi UE (come abbiamo dimostrato in questo articolo) ma va addirittura in senso decisamente contrario a quanto ci ha chiesto l’Europa.

La seconda nostra considerazione nasce dal post di risposta del Presidente Naddeo che riconosce essere in atto una protesta da parte dei Funzionari. Questo perchè per la prima volta il Coordinamento ha rappresentato presso più organi istituzionali il malessere che sta attraversando la nostra categoria, unitamente alla ferma volontà di reagire, anche duramente, all’attuata decisione di annullare sacrifici, posizioni e diritti acquisiti nonostante tutelati dalla norme in vigore, contando sul silenzio del passato.

Un silenzio complice che non ci appartiene e al quale opponiamo una richiesta chiarissima: o tutti i Funzionari con laurea specialistica, in tutte le Amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali, avranno la possibilità di accedere all’Area E.P. a partire, in fase di prima applicazione, dagli apicali e dagli ex Direttori oppure dovrà subito essere creata un’Area dei Direttivi. Con adeguate retribuzioni.

Perché il malessere è forte e il disagio è palpabile, come naturale reazione ad un contratto palesemente penalizzante per i laureati specialistici e per le ex figure direttive della Terza Area, a dispetto dell’oramai insopportabile propaganda sindacale che cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto. Peccato che stavolta ogni granello di polvere ha le dimensioni di un alano e il tappeto, ormai sollevatosi da terra, lascia intravedere una discarica.

E anche l’ultima considerazione è contenuta nel post del presidente Naddeo che ribadisce la mancanza di risorse per la Quarta Area. Rilanciamo questa reiterata affermazione ai colleghi che hanno deciso di non protestare per l’appiattimento nella Terza Area credendosi talmente più preparati e titolati da sentirsi già proiettati verso le corposissime retribuzioni previste per gli esperti esterni. Conti senza un oste costretto con una manciata di milioni di euro ad attutire, attraverso una vitale, massiccia, campagna di assunzioni dall’esterno per Seconda e Terza Area, i devastanti effetti della normativa sulle pensioni che, in mancanza di un adeguato e programmato turn-over, ha letteralmente svuotato gli Uffici. Oltre ad essere costretto a garantire al Sindacato corpose progressioni tra le Aree, ivi compresa quella degli Assistenti che accederanno all’Area dei Funzionari.

Ecco allora necessario che la battaglia continui ad essere condotta su due fronti contemporaneamente: quello di una progressione professionale certa per i Funzionari con laurea specialistica, restituendo loro i profili professionali già posseduti, e quello per una Quarta Area che rappresenti uno sbocco naturale della Terza con posti disponibili annualmente.

Perché… Area Terza certa est Area Quarta non semper.

Visita il sito https://sindacatofenice.it chiedi di essere avvisato all’avvio della campagna di ricevimento di Fenice e di ricevere i suoi comunicati.

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4 comments

  1. Complimenti per l’articolo. Con l’attuale sistema, scaturito dalla privatizzazione del pubblico impiego, manca la possibilità di progressione di carriera collegata a criteri oggettivi. Inoltre, con questo CCNL quel minimo riconoscimento ottenuto, consistente nella posizione giuridica di DIRETTORE, risulta ANNULLATO senza DEMERITO. Chiedo ai colleghi giuristi, a prescindere dalla compliance con l’art. 52 del DLGS 165/01 e successive m.i., se non si tratti di una violazione della rule of law, cui l’Italia è tenuta in base ai Trattati europei.

  2. I nodi saltano al pettine.
    1) La quarta area al momento è una chimera distante anni luce dall’essere opportunità di progressione di carriera e tantomeno economica.
    2) ergo a noi funzionari scippatti e con laurea magistrale non spetta il diritto alla progressione di carriera
    3) saranno i sindacati che decideranno come, chi, quanti ecc…. passeranno alla IV area Gli stessi sindacati che hanno creato questo sopruso con un sistema iniquo, inefficiente per la PA e poco etico che mette i lavoratori gli uni contro altri in altre parole si fanno regole a vantaggio di alcuni ma a svantaggio di altri
    4) queste nuove regole dettate dal nuovo Contratto dell’appiattumento, non seguono le raccomandazioni che l’Italia ha ricevuto da Bruxelles e da Parigi sulla necessità di costruire nella PA percorsi di carriera più chiari e professionalizzati.
    Se tutto ciò non basta a farci capire che cosa è il tranello della nuova area IV!!!!!!
    Io credo che dobbiamo prendere consapevolezza che bisogna muoversi in prima persona, UNITI e decisi a chiedere con forza quello che il coordinamento propone (vai al sito e approfondisci)
    Non pensiamo in maniera negativa, sfiduciata, ecc…. crediamo in noi stessi. In poche settimane siamo riusciti a metterci in luce e sotto i riflettori di Aran sindacati, ecc…. Insomma stiamo diventando parte attiva della discussione. E quando si discute e si hanno buone ragione, oltre ad essere ascoltato sarai anche riconosciuto e chiedere ciò che ti spetta.
    Sosteniamo il coordinamento e con esso noi stessi.

  3. In classico stile italiota l’assist dell’intervista da un incaricato esterno comma 6 che denigra chi è entrato nella pubblica amministrazione attraverso un concorso pubblico, come previsto dalla Costituzione, e non ha sfruttato scappatoie per arrivare direttamente al vertice.
    Per entrare in 4ª area la strada è già stata tracciata dall’art.19 comma 6, dalla sua prassi applicativa.

  4. La pubblicita personalizzata e un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualita. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole. Presidente dell Aran Antonio Naddeo, nel pubblico impiego arriva per la prima volta un area intermedia tra funzionari e dirigenti. Nel privato si chiamano quadri, nel pubblico invece? La legge, il decreto 80 sul reclutamento, ha previsto che la contrattazione debba inserire accanto alle tre aree gi presenti, una quarta area per le alte professionalit .

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