Che l’annuncio dell’arrivo di Fenice, per chi non lo sapesse, il Sindacato in fase di costituzione dedicato solo ai Funzionari Laureati del Comparto Funzioni Centrali, destasse una serie di reazioni e tentativi di delegittimazione lo sapevamo già. Certo, cercare di sopprimirne addirittura il feto appare un tantino esagerato ma tant’è. Siamo consapevoli di quanto sia sbagliato inseguire i “sentito dire” e dare retta alle voci di corridoio ma, a scopo preventivo, alcune risposte vogliamo già darle, così, giusto per farvi conoscere la nostra verità quando tenteranno di raccontarvene un’altra.
Questi Funzionari Laureati non vogliono che gli Assistenti progrediscano in Terza Area raggiungendoli. Vogliono spaccare l’unità dei lavoratori.
Falso. In tutte le organizzazioni lavorative la speranza di progressione professionale ed economica rappresenta un aspetto motivazionale da garantire ed incrementare in ogni modo per assicurare la massima efficienza del sistema produttivo. Poichè tutta la nostra azione è guidata da questo principio non possiamo essere che contenti se un Assistente Laureato (parliamo di laurea almeno quadriennale) riesce a conquistare il suo posto da Funzionario in Terza Area. Quello che non accettiamo è che tutti gli altri Funzionari Laureati siano stati appiattiti diventando giuridicamente omologhi al nuovo arrivato. Non accettiamo, e la combatteremo, la logica secondo la quale un percorso professionale in Terza Area sia stato cancellato violando diritti acquisiti. Secondo la quale mansioni che prevedevano la sostituzione del dirigente siano state abolite violando la legge. Secondo la quale debbano progredire solo gli appartenenti alla Prima e alla Seconda Area mentre quelli della Terza debbano, nella maggior parte dei casi retrocedere o, nel caso dei colleghi più giovani, rimanere fermi, raggiungibili persino dagli Assistenti senza laurea.
Nessuna invidia dunque. Anzi, il nostro consenso per la possibilità data ad un collega laureato di conquistare una posizione professionale di maggiore prestigio, rappresenta la restituzione ad un ipotetico mittente dell’accusa di voler spaccare l’unità dei lavoratori. Se poi ci siamo accorti che si sono volute scientemente ed a tavolino depotenziare le figure professionali nella Terza Area per massificare la forza lavoro e renderla duttile, flessibile e sopratutto surrogabile, al servizio di una classe Dirigente dotata di piena discrezionalità, eliminando ogni “ostacolo” normativo che tutelava titoli di studio, specializzazioni ed esperienza, non ce ne possiamo fare una colpa. E se il tentativo di ribellarsi alla massificazione viene bollato da qualcuno come l’intento di spaccare l’unità dei lavoratori non si capisce perchè questo qualcuno sino ad adesso non abbia mai apertamente attaccato i Sindacati della Dirigenza contestandogli la contrattazione separata e di essersi sottratti alla privatizzazione.
Pensando andreottianamente male ci “siamo fatti persuasi” che il “colpo di spugna” in Terza Area abbia risolto d’emblée tutti i problemi legati alla sempre più ingarbugliata logica del numero di tessere applicata ai meccanismi da adottare per le progressioni professionali, magari nella speranza, e secondo noi sarebbe mal riposta, che d’ora in poi la massificazione possa riuscire a tamponare la fuga dal Sindacato, almeno relativamente alla parte più consistente di lavoratori ovvero quella della Seconda Area. Un modello organizzativo che ci apprestiamo a contestare in tutte le Sedi perchè contrario, per i Funzionari Laureati della Terza Area, al principio del diritto ad un’evoluzione professionale. Che c’era già.
Certo appare una strana coincidenza che sigle sindacali firmatarie di Contratti che hanno sottratto ai Funzionari Laureati la propria dignità professionale, si accorgano proprio in coincidenza dell’arrivo di Fenice che c’è tantissimo malcontento tra questi. Rimaniamo in attesa di una stagione ricca di comunicati conditi di promesse e buone intenzioni per l’avvenire. Li collezioneremo accuratamente unendoli a quelli passati. E magari li raccoglieremo in un libro da omaggiare ai nostri iscritti. Fenice sta arrivando.
Ai Funzionari laureati è stata sotratta la dignità professionale, il diritto alla carriera e il titolo di studio, dato che la laurea ora e grazie al nuovo CCNL, non ha alcun valore in quanto non discriminante tra un funzionario e un altro.
Ma tant’è ….., la cosa più grave non è solo questo ingiustificabile comportamento dei sindacati firmatari e della P.A- -ARAN CHE MORTIFICA una intera categoria di lavoratori, il problema più grave è il fatto che da decenni stanno minando alla base il sistema della Pubblica Amministrazione, dico questo non per dire ma basando il mio ragionamento su quelli che sono i principi costituzionali che regolano la Pubblica Amministrazione nel ns Paese.
Infatti cosa dice l’Art.97 della Cost.:
Articolo 97
Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge [95 c.3], in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.
Esaminiamo ad uno ad uno i commi di questo articolo e domandiamoci:
1) La P.A. Italiana è in coerenza con quella Europea? A voi la risposta.
2) I pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione? E come mai potrebbe esserlo con un sistema contrattuale che prevede che un titolo come la laurea non abbia nessun riconoscimento selettivo tra dipendente e dipendente, l’appiattimento della terza area è la dimostrazione palese che nella P.A. non può essere garantito il buon andamento di alcunché e di conseguenza non si è in grado di garantire neppure l’imparzialità!!!
3) Gli uffici, I VOSTRI UFFICI, sono ordinati con precise e determinate sferre di competenze, con attribuzioni e responsabilità PROPRIE dei funzionari? Qui viene spontaneo rispondere: di quali funzionari stiamo parlando? Di quelli che intende l’art. 97 Cost. o di quelli della area dei funzionari di cui al CCNL? L’art 97 intende infatti per funzionario, una precisa e distinta figura del dipendente della Pubbliga Amministrazione, che non è né l’impiegato, l’operaio e né il dirigente, Il funzionario è quella figura di lavoratore specializzato a cui affidare responsabilità come dice la Cost., in altre parola è quella figura che FENICE intende tutelare e difendere dai soprusi e dalle prepotenze subite negli anni, il cui valore va riconosciuto e ben delineato e in quanto tale meritevole di avere una contrattazione che tenga conto della sua specificità finanche ad avere una contrattazione separata dalle altre categorie del pubblico impiego.
4) Ma il concorso è ancora il sistema di accesso alla P.A.? Anche qui a voi la risposta.
In tutta sincerità, benché mi sento davvero molto umiliato nel mio ruolo di pubblico dipendende, la cosa che più mi urta e di cui ho più paura è come questo modo di fare e di amministrare la P.A. ci sta portando sempre più ad un degrado generale sia culturale che economico o se si vuole di VALORI su cui si dovrebbero basare i rapporti tra i cittadini di un Paese che si possa dire veramente civile.
E aggiungo, che di questo poi sia consapevole e corresponsabile il mondo del lavoro attraverso i sindacati, beh allora la cosa mi preoccupa ancora di più.
Perciò invito tutti quelli che credono ancora che sia possibile opporsi a tale stato di cose di unirci per una condivisa strada e idea diversa non solo di P.A. ma di società. Auguri a FENICE
Scusate, scrive un assistente econ. finanziario laureato, che da anni ricopre ruoli più alti del suo profilo professionale. Se nel vostro scritto si intendeva (assistente laureato almeno triennale), posso essere d’accordo. Se invece, si intendeva laurea quinquennale, non trovo giusto quanto da voi scritto, fermo restando che nell’organigramma della P:A., tutttora ci sono funzionari non laureati(nemmeno triennale). Facciamo così: ognuno si piange il suo e la responsabilità lavorativa deve essere rapportata, non al titolo di studio(come spesso avviene oggi), bensì al profilo professionale di appartenenza.